La legge che dovrebbe regolamentare Bitcoin e anche il resto del mondo cripto negli USA potrebbe non vedere approvazione prima del prossimo anno. Questo è quanto è stato diffuso da Bloomberg, citando fonti informate dei fatti. Ma potrebbe comunque vedere una prima votazione entro fine anno

Si tratterebbe di una spinta all’accelerazione dei tempi dovuta anche al recente disastro di Terra Luna e del suo stablecoin algoritmico UST. Un’accelerazione che potrebbe comunque giovare al mercato, dato che, come vedremo, farebbe fuori SEC dall’intera vicenda cripto.

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Stop per la legge cripto e Bitcoin negli USA: che succede?

In realtà si tratta di un iter più che normale per una legge di questa importanza, che vedrà anche il coinvolgimento diretto della Commissione che si occupa di Agricoltura negli USA, dato che è a questa che fa capo CFTC, l’agenzia governativa che si occupa di mercato delle commodities. E che si occuperà sicuramente del mercato di Bitcoin e quello di tutte le criptovalute che non verranno considerate come titoli finanziari.

A perdere non sono le cripto, ma SEC

Per capire l’importanza di questo passaggio bisognerà affrontare diversi aspetti che riguardano anche lotte intestine tra diverse agenzie governative.

  • SEC vorrebbe tutto per lei

Ma la legge in questione finirebbe per ridurne enormemente il potere. Qualcosa che è più che benvenuto da parte di tutti o quasi i player del settore, dato che SEC ha un pessimo storico di interventismo sui mercati e si è già espressa in diversi casi con una ferocia per molti inaudita.

SEC che negli ultimi giorni è sotto il fuoco amico non solo per il pessimo andamento della causa contro Ripple, ma anche per quanto riguarda ingerenze ritenute indebite dal Congresso su di un mercato sul quale non ha effettivamente giurisdizione. Una situazione nel complesso interessante per il mondo cripto e per Bitcoin, dato che allontanerebbe ulteriormente l’agenzia guida da Gary Gensler dalla stanza dei bottoni cripto.

  • Tempi tecnici

Ci sono dei tempi tecnici che andranno abbreviati, almeno secondo i desiderata di diversi membri del Congresso, seguendo un po’ lo stesso iter “accelerato” che abbiamo visto per il MiCa. Iter la cui rapidità sarebbe funzionale al tentativo di evitare che si ripetano determinate situazioni sui mercati che abbiamo visto qualche settimana fa.

Perché è una buona notizia?

Perché in realtà la normativa, come è stato già detto qui e come è stato già detto altrove, scongiurerebbe quello che è il pericolo maggiore per il settore, ovvero che SEC continui con la sua ipertrofia e che con il tempo si faccia ancora più aggressiva nei confronti del comparto.

Una SEC che si è dimostrata poco benevola anche verso gli ETF Bitcoin, sui quali comunque continuerebbe ad avere giurisdizione. Staremo a vedere se effettivamente, anche con le elezioni di midterm da affrontare, ci sarà spazio per discutere questo tentativo bipartisan di regolare il settore, con maglie molto larghe, negli USA. E se questo possa essere, cosa più importante, di indirizzo anche per altre giurisdizioni.