Gatorade ha lanciato una collezione NFT in occasione dell’ultima edizione di Athlete of the Year, con buona parte dei proventi che andranno a Good Sports, ente di beneficienza che garantisce ai giovani più bisognosi l’accesso alle attività sportive.

Si chiama Gatorade Game Changers: Athlete of the Year NFT il programma con cui la multinazionale entra nel Web3, per sondare le opportunità offerte da blockchain e Non Fungible Token. E come vedremo più avanti, è ancora coinvolta Tezos.

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NFT, Hall of Fame e la bevanda sportiva…

Good Sports è una no-profit che promuove l’accesso all’attività sportive. I beneficiari delle iniziative sono giovani che provengono dalle realtà più svantaggiate; l’obiettivo è dare loro un’opportunità per esprimere il massimo potenziale, nello sport così come nella vita.

Gatorade pubblica NFT celebrativi

Gatorade è un’azienda che non ha bisogno di molte presentazioni, soprattutto a un pubblico di sportivi. Non tutti sanno però che la multinazionale ha sin dagli esordi legato il proprio nome a quello della beneficienza. Il programma Gatorade Player of the Year seleziona giovani atleti nelle scuole americane per favorire la loro carriera sportiva a livello professionale.

Dal 1985 il programma ha sfornato centinaia di nomi illustri tra cui quello di Elena Delle Donne, Ala NBA classe 1989. Donne e uomini che a partire da condizioni sfavorevoli sono riusciti a trovare la loro strada grazie al supporto di Gatorade, che oggi declina sotto forma di NFT i suoi piani dedicati a sport e beneficienza.

La raccolta prende il nome di Gatorade PoY Game Changers, con i collezionabili legati a 12 atleti che si sono distinti nelle competizioni organizzate da Gatorade nel biennio 2021-2022. I Non Fungible Token verranno rilasciati in due drop, con il ricavato che andrà in massima parte nelle casse di Good Sports per supportare la sua attività. A partecipare alla collaborazione c’è anche OneOf, che abbiamo vista impegnata proprio oggi anche con Spotify.

NFT e beneficienza ancora insieme

Il terzo attore in gioco risponde al nome di Vayner3, società che segue Gatorade negli aspetti legati a proprietà intellettuale dei NFT. L’azienda studia anche interazioni e comportamento dei consumatori, il che ci fa intuire come futuri progetti in chiave metaverso non siano da escludere per la multinazionale dell’integratore.

L’ultima è una nostra illazione, ma sappiamo degli sviluppi Web3 Gatorade sin da quando abbiamo parlato del caso Kraft, è lecito quindi aspettarsi ulteriori evoluzioni. In quella occasione parlavamo di proprietà intellettuale e diritti d’autore, con la notizia che ci arrivava direttamente da Mike Kondoudis, avvocato in forze all’USPTO e nostra ormai abituale conoscenza.

Lo stesso tema ha generato un recente articolo di TIME, che dipinge con toni foschi un prossimo futuro in cui metaverso e NFT saranno strumento di controllo sociale da parte di fantomatici oligarchi dell’economia digitale.

Argomentazioni alle quali abbiamo risposto con virtuosi esempi di come queste tecnologie possano servire al contrario, per favorire i soggetti più svantaggiati. E dopo Coca Cola con i suoi NFT a impatto zero, un altro gigante del beverage torna a usare i token digitali per scopi ancor più nobili. Ennesimo caso di criptovalute e beneficienza unite per una giusta causa.