Polygon si offre come approdo agli orfani di Terra Luna, integrando NFT e progetti che fino a poco fa prosperavano nell’ecosistema spazzato via dalle ormai non più recenti bufere. Prosegue un esodo che era iniziato da prima del crack, e che aveva portato in casa MATIC già 48 progetti a firma LUNA.

Per favorire la migrazione degli sviluppatori, Il layer 2 di Ethereum utilizzerà oltre 500 milioni raccolti in precedenza, e si è detto disposto a stanziare all’occorrenza risorse potenzialmente illimitate. Il tutto all’interno di una guerra che vede coinvolte anche altre chain, tutte interessate ad accaparrarsi il top che ruotava intorno all’ecosistema di Terra Luna e che non è stato, almeno direttamente, coinvolto nel crack.

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Matic porto sicuro per chi fugge da Terra Luna

Polygon Matic raccoglie i cocci di Terra Luna: dopo aver inglobato NFT e 48 progetti della defunta stable coin, adesso si prepara ad incorporarne altri con un impegno economico importante. Secondo Ryan Wyatt, in Polygon sarebbero pronti a usare un capitale illimitato per accogliere sviluppatori e tecnologie in uso sulla piattaforma crollata ormai qualche tempo fa. Un primo fondo da 550 milioni di dollari arriverebbe da precedenti raccolte, ma si tratterebbe solo di un capitale di partenza.

La tattica di Matic sta funzionando

L’esodo sul layer 2 di Ethereum garantirebbe la sopravvivenza a tutti quei progetti e funzionalità già in essere su Terra Luna, e che dopo il crack hanno lasciato utenti e sviluppatori sospesi in un limbo.

Al precedente tweet di Ryan Wyatt, CEO di Polygon Studios, fanno seguito le sue recenti dichiarazioni, che vorrebbero Polygon pronto ad accogliere tutti gli orfani di Terra Luna. La compatibilità con Ethereum Virtual Machine della loro blockchain permetterebbe infatti agli sviluppatori di non dover riprogettare tutto ex novo, cosa che ha permesso già di vedere arrivare quasi 50 progetti.

Tutti vogliono Terra Luna

Il collasso di LUNA ha lasciato in stand by un importante numero di progetti più che validi, con gli sviluppatori costretti a uno stop forzato in attesa di poter riprendere i lavori. In questa situazione, anche altri soggetti si sono interessati o si stanno interessando all’eredità tecnologica di Terra Luna.

Sappiamo che Solana è sulle sue tracce, o perlomeno di ciò che ne rimane. Tra gli sviluppatori orfani c’è uno zoccolo duro che ha rifiutato il passaggio alla versione 2, che di fatto sta suscitando scarso interesse da parte degli addetti ai lavori.

Intorno all’ormai defunto ecosistema c’è a quanto pare un forte interesse, con gli investitori che si sfidano a suon di offerte per portare a casa talenti e progetti comunque validi, al di là delle poco fortunate vicende dell’ormai ex stable coin. Già prima del crack abbiamo visto Tron cercare di mettere le mani sugli sviluppatori di quello che un tempo il reame di Do Kwon.