Tutti i nodi vengono al pettine, anche quelli di chi in 3AC aveva creduto e probabilmente vi aveva legato i destini della sua stessa azienda. Parliamo di Voyager, che secondo quando è stato riportato da Bloomberg ha avviato le procedure di bancarotta presso il tribunale di New York.

Un epilogo che sembrerebbe essere l’unico possibile. con Three Arrows Capital che con ogni probabilità verrà ricordata effettivamente come la Lehman Brothers della più grande crisi della storia delle criptovalute.

Al tempo stesso una buona notizia, perché tramite i tribunali si riuscirà da un lato a mettere un freno al contagio, dall’altro a capire effettivamente le sostanze di questi gruppi. Possiamo investire sul mercato che sta “guarendo”, tenendo presente i rischi, anche con la piattaforma Capital.comvai qui per ottenere un conto virtuale di prova con capitale di prova INFINITO – intermediario che ci permette di operare su 476+ cripto già inserite a listino.

Abbiamo anche strumenti quali MetaTrader 4, la piattaforma più utilizzata dai professionisti anche per i mercati extra cripto, e TradingView che può essere integrato all’interno del WebTrader via browser, che integra anche intelligenza artificiale per l’analisi del portafoglio. Ci bastano poi 20€ per passare ad un conto reale.

Anche Voyager capitola: ma non è necessariamente una brutta notizia

Meglio una morte rapida che una lunga agonia, almeno nel mondo della finanza e di chi offre servizi di questo genere. Ed è proprio di questo che, almeno a nostro avviso, ha bisogno il mondo cripto, purtroppo falcidiato da un contagio che è partito dal crack di Terra Luna e che è andato poi a coinvolgere Three Arrows Capital e a cascata tante altre società di investimento, che si sono rivelate essere enormi scatole a leva, che hanno pagato un prezzo altissimo per il calo di valore di Bitcoin e di tanti altri progetti del mondo cripto.

Voyager porta i libri in tribunale – meglio così

Crollo che ora significa per Voyager la necessità di portare i libri in tribunale, ovvero di avviare una procedura di bancarotta/fallimento ex Chapter 11, e quindi la morte cerebrale prima e definitiva poi del gruppo. Poco male, un’igiene purtroppo necessaria e un’umiliazione altrettanto positiva per tutti coloro i quali pensavano di poter controllare il mercato o comunque di muoversi sempre al rialzo, correndo rischi che nessun investitore dovrebbe correre.

Con la possibilità che Voyager non sia l’ultima a cadere e a lasciare libero lo spazio che aveva occupato con tanto ardire soltanto fino a qualche settimana fa.

Nel frattempo Celsius però…

Buone nuove arrivano da Celsius, che sta coprendo parte delle sue posizioni, mettendo sul tavolo somme importanti pur senza aver comunicato la provenienza dei capitali né tanto meno il piano che ci sarebbe dietro, ovvero il piano di rientro eventuale che è stato messo in piedi.

Qualcosa di cui fare ovviamente tesoro, anche per quando la situazione in generale sul mercato sarà tornata ad una certa tranquillità. Perché se è la finanza decentralizzata a piacere, perché se è la trasparenza che la blockchain può garantire a piacere, si dovrà chiedere agli operatori del futuro di operare su canoni, almeno a nostro avviso, completamente differente. Perché è, e lo abbiamo scritto anche su Twitter ieri sera, intollerabile che non si sappia nulla dei movimenti di una società che al momento vede ancora bloccati i prelievi per la sua clientela.