EuroC, lo stablecoin ancorato all’Euro che è stato emesso da Circle, inizia la sua fase di circolazione direttamente sui principali exchange e per il suo esordio sceglie BitPanda, uno degli operatori più visibili e conosciuti dell’intero comparto.

Un esordio in pompa magna per un prodotto forse poco interessante per i mercati in senso stretto, ma che comunque potrebbe iniziare a farsi strada almeno su quelle piattaforme dove la provenienza dei clienti è principalmente europea, per quanto in realtà ci si sia abituati un po’ tutti all’utilizzo del dollaro USA come unità di conto.

Una buona notizia per BitPanda, che si conferma come uno dei gruppi più visibili e in crescita e potremo aprire un conto gratuito per testare le funzionalità che offre, oltre che ovviamente a EuroC, uno dei primi stablecoin di un certo spessore che son ancorati all’euro.

Abbiamo inoltre accesso a decine di cripto in compravendita e anche alla possibilità di investire in token che rappresentano quote di azioni. Il tutto all’interno di uno dei player più solidi del settore.

BitPanda è il primo a lanciare EuroC sulle sue piattaforme

Avevamo presentato pochi giorni fa EuroC, lo stablecoin di Circle ancorato all’euro e che dovrebbe seguire le modalità operative del suo fratello maggiore USDC, che invece come è facile desumere dal nome è in realtà legato al dollaro USA.

Una sorta di stablecoin di nicchia, avevamo detto allora, che avevamo visto forse più interessante per i provider di pagamenti che per chi fa trading o comunque compravendita ad alta frequenza, dato che in quel caso avremmo probabilmente continuato ad usare qualche stablecoin ancorato al dollaro, anche perché fondamentalmente in mercati più liquidi.

In quanti lo useranno? Vedremo dai volumi

BitPanda invece ha deciso di lanciare EUROC sulla sua piattaforma Pro, dove appunto si utilizzano cex per il trading anche ad alta frequenza, per offrire ai propri clienti la possibilità di non uscire mai da asset on chain durante le loro operazioni. Ricordiamo infatti ai nostri lettori che si tratta di un token basato sugli standard di Ethereum ed è dunque geneticamente diverso dagli euro che vengono offerti, talvolta anche per gli scambi diretti, dagli exchange di criptovalute.

Si tratta di qualcosa di importante? Staremo a vedere, perché in realtà per ora la coppia di test sarà EUROC/EUR e dunque senza possibilità di utilizzare questo token per gli scambi. Si potrà pertanto acquistare, portarlo fuori e iniziarlo ad utilizzare magari in DeFi, non appena i principali servizi inizieranno ad offrire degli strumenti per prestare, ottenere in prestito o mettere magari nelle LP.

Stretta sulle regole che favorirà i più grandi operatori

Tutto questo all’interno di un mondo degli stablecoin che uscirà con ogni probabilità rivoluzionato dall’ondata di regole, tanto in Europa quanto invece negli USA e in Asia, che vogliono per l’appunto colpire anche gli stablecoin. Qualcosa che da molti è vista come benvenuta, perché permetterà almeno a grandi linee di proteggersi da progetti troppo strampalati.

Sta di fatto però che dall’altro lato finirà per limitare la competizione e per favorire gli operatori di mercato più strutturati, quelli che potranno effettivamente permettersi i costi di compliance e di fare lobby. Staremo a vedere come si evolverà un settore che ha pagato un prezzo in reputazione altissimo per il crack di Terra Luna e che cambierà forma in modo importante nei prossimi mesi e nei prossimi anni.