El Salvador ha ufficialmente acquistato 80 bitcoin aggiuntivi, da inserire nel proprio patrimonio ad un prezzo medio di 19.000$. Una mossa decisamente a sorpresa, dato che il paese si trova non solo in forte perdita con i precedenti investimenti su $BTC, ma anche in condizioni finanziarie relativamente precarie.

Certo, il prezzo è più che invitante, ma continuano le polemiche verso il primo degli stati sovrani ad aver inserito in cassa Bitcoin e ad averlo accettato come valuta avente corso legale.

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Altri 80 Bitcoin per El Salvador: l’annuncio di Nayib Bukele

Nonostante un investimento che sul breve periodo non si sia rivelato granché vantaggioso, il presidente di El Salvador ha annunciato l’acquisto di altri Bitcoin, per la precisione 80, che vanno ad aggiungersi a quello che è già un discreto gruzzolo.

Una mossa che non mancherà di suscitare polemiche, in particolare da parte di chi sta accusando di mala gestione Bukele, con un paese con una situazione finanziaria sicuramente non delle migliori. Ma Bukele è anche questo, qualcuno con un certo gusto nell’andare controcorrente e contro il buon senso comune della vecchia finanza, continuando ad alzare la posta di una scommessa che probabilmente pensa di poter vincere.

Dato che la notizia in sé non è poi così articolata, è forse il momento giusto per fare due conti in tasca a El Salvador, anche in relazione a questioni più pressanti per il paese, almeno in termini di debito pubblico.

Situazione finanziaria rivedibile e preoccupante, ma Bitcoin cosa c’entra?

La situazione di El Salvador, basta dare uno sguardo al prezzo al quale vengono vendute le obbligazioni del paese sul mercato secondario, è indubbiamente preoccupante. Complice una situazione internazionale sul piano economico più che instabile, la stessa che ha contribuito al crollo di Bitcoin in termini di prezzo.

In una situazione del genere sono in molti a indicare a Bukele una strategia più attendista sui mercati, messaggio che però non sembrerebbe essere arrivato a San Salvador, con il presidente star di una parte considerevole degli appassionati che continua a fare shopping. Shopping sì, ma di cosa?

Una bussola per capire il comportamento di Nayib Bukele

E qui finiremo per inimicarci qualcuno dei nostri lettori: Bukele utilizza questo tipo di acquisti anche per pubblicità personale sullo scenario internazionale e su questo ci sarebbe ben poco da obiettare. È qualcosa che ci interessa? Non necessariamente, ma è bene prendere le misure agli idoli che periodicamente questa nicchia finisce per crearsi.

Non perché si debba avere per opinione precostituita qualcosa contro Bukele, ma così come siamo abituati a Don’t Trust, Verify per il funzionamento di Bitcoin, dovremmo prenderci le stesse brighe e le stesse abitudini anche nel valutare chi si autodichiara alfiere della causa.

Il rischio, come è accaduto in passato, è di rimanere delusi da politici in cerca di visibilità (non sappiamo se sia o meno il caso di Bukele) e da personaggi che prima o poi fanno comunque prevalere il proprio ego. Ripetiamo: potrebbe non essere il caso di Bukele, ma la personalizzazione delle tematiche riguardanti Bitcoin non ha storicamente portato mai a nulla di buono. Bitcoin, per quanto possa far piacere l’interesse di personaggi potenti o meno, non ne ha bisogno. E prevarrà, questa è la nostra previsione, con o senza l’aiuto degli stati.