Il Partito Comunista Cinese non ha ancora superato l’esistenza di Bitcoin, network che al contrario di tutto o quasi quello che avviene in Cina non può essere sotto il controllo di suddetto partito.

E dopo aver seminato FUD ad orologeria per anni, eccolo che torna a cercare di seminare il terrore sui mercati, tra le altre cose in una fase di mercato sicuramente complicata per Bitcoin e per il resto del comparto. Con una buona notizia però per chi investe: questa volta nessuno sembra essersi effettivamente interessato di quanto dicono dalle parti di Pechino.

Un segno inequivocabile di maturità da parte di un mercato comunque molto nervoso, mercato sul quale possiamo investire con la piattaforma sicura eTorovai qui per ottenere un conto gratuito di prova con il TOP degli STRUMENTI per operare – intermediario che ci permette di investire al top su 75+ cripto, con la possibilità di operare con strumenti unici.

Abbiamo infatti il CopyTrader, che offre la copia e accesso ai portafogli dei migliori investitori, anche allo scopo di soddisfare le nostre curiosità. Abbiamo poi anche il WebTrader interno che ci permette di investire per conto nostro, appoggiandoci ai migliori strumenti di analisi tecnica e operativa. Con 50$ possiamo passare ad un conto reale di trading quando ci sentiremo pronti.

Il Partito tuona: “Bitcoin può andare a zero”

Nulla di nuovo sul fronte orientale. Quella Cina che non riesce a darsi pace dell’esistenza di un network monetario al di fuori del controllo del Partito torna a cercare di seminare terrore sul mercato di Bitcoin. Cerca, abbiamo detto, perché questa volta al contrario di quanto avvenuto in passato, sembra che nessuno si stia effettivamente curando di quanto detto e fatto da Pechino.

La strana convergenza di opinioni

Tutto parte dall’Economic Daily, giornale che potrà pur sembrare innocuo ma che in realtà è sotto il controllo del Partito e che ha indicato come i prezzi di Bitcoin si stiano avvicinando a zero, cercando così di fermare quei cittadini che contro il parere del Partito potrebbero decidere di investire proprio in Bitcoin.

Bitcoin non è nulla di più di una serie di codici digitali e i ritorni che offre vengono dal vendere alto dopo aver comprato a prezzo basso. Nel futuro, una volta che la fiducia degli investitori avrà collassato o quando gli stati sovrani dichiareranno Bitcoin illegale, tornerà al suo valore originale, che è chiaramente zero.

Una posizione forte, ma che in realtà è condivisa da tanti economisti ed imprenditori anche nel fronte occidentale, basti ricordare Nassim Taleb, o anche Warren Buffett, o ancora Bill Gates. Un curioso asse che parte da Pechino e che arriva negli USA (passando anche per l’Europa), in una strana convergenza di opinioni tra campioni del capitalismo e papaveri del partito comunista.

Nel frattempo il grosso del mondo se ne infischia

E se ne infischia tanto delle ultime mattane di Pechino, tanto del pensiero del capitalismo gerontocratico che sogna Bitcoin tornare a zero, cosicché vengano confermate le sgangherate profezie fatte circolare a ritmo sostenuto.

Bitcoin starà pur vivendo un momento complicato sul mercato, ma viene comunque scambiato a prezzi superiori ai 20.000$ per singola unità, con un’ottima capitalizzazione di mercato e il segno inequivocabile del fatto che sono ormai in pochi a curarsi di quanto dica questa curiosa formazione umana. Che parte appunto dalle sedi del Partito e finisce ai piani alti del capitalismo USA. Con una domanda anche per i nostri lettori: come mai tanto interesse per un asset che tornerà, dicono loro, a valere zero?