L’ultimo degli aggiornamenti di Litecoin, indirizzato pienamente verso la privacy delle transazioni, ha già ricevuto un’impressionante sequela di niet da parte dei principali intermediari del settore. Ultimo in ordine temporale è Binance, che ha appena annunciato tramite comunicato e tramite i suoi canali social che non supporterà le transazioni MWEB, MimbleWimble Extension Blocks.

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Litecoin trova solo dinieghi: la privacy non piace agli exchange regolamentati

Era quasi ovvio che finisse così. Con i principali crypto exchange che hanno ovviamente deciso di regolamentarsi e dunque di seguire norme piuttosto stringenti su KYC e AML, ci sarebbe stata vita molto dura per quanto riguarda le criptovalute che puntano sulla privacy, anche se queste hanno soltanto una funzionalità aggiuntiva che permette di avere delle transazioni con più privacy.

La privacy è incompatibile con certe regolamentazioni

Per Litecoin è arrivato infatti il niet anche da Binance, che ha comunicato pubblicamente che non accetterà trasferimenti in modalità MWEB, che è quella di nuova e recente introduzione per Litecoin e che garantisce transazioni offuscate.

Binance non supporterà i depositi e i prelievi di Litecion che utilizzano MWEB. La funzionalità MWEB permette agli utenti di inviare in via confidenziale Litecoin senza rivelare alcuna informazione sulla transazione, il che significa che non possiamo verificare l’indirizzo di chi invia.

Qualcosa di prevedibile, abbiamo detto, perché con l’allargarsi dello scopo dei regolamenti e delle leggi e con il conseguente adeguamento degli exchange, lo spazio per un utilizzo libero dei crypto-asset si sarebbe ristretto. Ed è questo quanto sta avvenendo. Tutto previsto, senza biasimo per gli exchange che devono ovviamente rispettare quanto serve per rimanere… in regola.

Ne abbiamo parlato anche in una nostra recente live

A prescindere dal caso di Litecoin, ne abbiamo parlato sul nostro canale Youtube in termini generali durante la nostra ultima live con Matteo Navacci, dove tra le altre cose ci siamo anche occupati (forse da un piano maggiormente filosofico) di quanto sarebbe avvenuto in termini di regole, regolamenti e successivo adeguamento da parte dei principali operatori del settore.

Video intervista a “Matte” – Matteo Navacci di Privacy Network

Regole che spesso dietro la facciata della sicurezza per i cittadini nascondono progetti ben più complessi di controllo totale (e per qualcuno totalitario) dei movimenti economici della popolazione. Con un recinto sempre più stretto e che lascerà fuori tutti coloro i quali non sono disposti a compromessi così pesanti.

Quale futuro per il mondo della privacy?

In realtà gli strumenti per combattere su questo fronte, anche se dovesse mancare la collaborazione dei più grandi intermediari ci sono e ci saranno sempre. Certo, sarà più difficile operare con gli strumenti di privacy e rivendere i token collegati, ma questo non sarà di ostacolo per chi vuole effettivamente proteggersi da ingerenze, indebite o meno che siano.

Gli strumenti ci sono e sarà come sempre una lotta tra controllati e controllori, con le società regolamentate che non potranno schierarsi però che con i secondi, pena il perdere licenze e altri tipi di privilegi. Ci sta e non è nulla di nuovo, ma per chi dovesse essere interessato a questi temi è forse il momento di rivalutare diversi tipi di possibilità fuori dai circuiti “ufficiali”. Con tutti i rischi che comportano e che però a questo punto dovrebbero essere ascritti a chi ha spinto per regolamentazioni che sono recinti decisamente stretti.