Prima o poi sarebbe dovuto accadere. Secondo quanto riportato dalla stampa locale, diversi dipendenti di Terra Luna, o meglio di Terraform Labs, sarebbero stati convocati dalle autorità coreane. Il tutto all’interno di indagini che riguardano, neanche a dirlo, il crack di UST e di Terra Luna.

Qualcosa che era nell’aria e che avrebbe dovuto coinvolgere, secondo le prime indiscrezioni, anche il leader del fallimentare progetto, Do Kwon, che però sempre secondo le cronache locali non sarebbe stato ancora convocato.

Una situazione complessa, riguardo la quale sarà necessario fare chiarezza, anche per cercare di comprendere le responsabilità di ciascuno in quanto avvenuto, nel disastro che ha lasciato con il cerino in mano migliaia di investitori anche in Italia. Tutto questo mentre in realtà il lancio di Terra Luna 2.0, nome in codice Fenice, sembrerebbe essere tutto fuorché ottimale.

Indice pagina

Le procure coreane interrogano i dipendenti di Terraform Labs

Ovvero la società che ha sviluppato Terra Luna, con i dipendenti che potrebbero saperne di più su come effettivamente si sia sviluppata la vicenda, anche durante la fase di lancio. In realtà sono emersi già dettagli molto interessanti, tenendo però sempre conto del fatto che si tratta di report della stampa locale che, almeno per il momento, non siamo in grado di verificare.

Prime rivelazioni bomba da parte dei dipendenti

Uno dei dipendenti avrebbe già testimoniato il fatto che all’interno della società c’erano stati diverse discussioni sulla sostenibilità di UST. Secondo quanto dichiarato alla polizia, Do Kwon era al corrente di preoccupazioni di diversi dipendenti, che indicavano la fragilità dell’intero progetto. E, cosa forse più interessante, il progetto avrebbe preso piede nonostante il fallimento di un progetto pilota.

Cosa vogliono dimostrare gli inquirenti

In realtà non è ancora chiaro, anche se la preoccupazione principale dei procuratori coreani sarebbe quella di dimostrare l’esistenza di una manipolazione di prezzo di $LUNA, oggi $LUNC e UST. In aggiunta ci sarebbero anche indagini per verificare che siano state seguite le procedure ex lege per la quotazione presso gli exchange nazionali.

Questioni che sarà difficile dimostrare, nonostante i dipendenti dell’ormai liquidata società sembrino più che pronti a confessare qualunque tipo di nefandezza. Con dichiarazioni che, lo diciamo per onor del vero, andranno comunque verificate con un contraddittorio.

Non è chiaro al momento se, come e quando verrà interrogato anche Do Kwon come persona informata dei fatti da un lato e come leader di un progetto del quale gli inquirenti, dato lo spettacolare e disastroso fiasco, vogliono sapere tutto.

Anche i parlamentari sul piede di guerra

Come abbiamo già riportato sulle pagine di Criptovaluta.it, anche diversi parlamentari coreani sarebbero sul piede di guerra e vorrebbero ascoltare Do Kwon, per vederci chiaro. Il tutto mentre soltanto qualche mese fa la Corea del Sud aveva eletto un presidente dalle posizioni decisamente più morbide sulle criptovalute, per uno sforzo di apertura che potrebbe, a questo punto, essere vanificato.

Rimane da valutare come e quando questo tipo di notizie, in realtà molto preoccupanti, che arrivano dalla Corea del Sud, avranno delle ripercussioni su $LUNA nella sua seconda versione. Ai nostri lettori, in attesa di poter confermare queste notizie e queste dichiarazioni, non possiamo che indicare la massima prudenza.