Questa volta a schierarsi contro il passaggio di Ethereum a Proof of Stake non sono gli hooligan di Bitcoin, ma uno degli investitori più importanti e conosciuti al mondo, ovvero Bill Maier. Il leggendario investitore si è schierato apertamente contro il prossimo passaggio della seconda cripto per capitalizzazione di mercato, indicando il suddetto passaggio come vantaggio importante… per Bitcoin.

Una polemica che abbiamo già visto svilupparsi in altri ambienti, ma che ora si arricchisce anche di opinioni che arrivano, aggiungiamo noi, da chi non è esattamente un tecnico, da chi per capirci non ha necessariamente una posizione da prendere per stampo ideologico.

Il tema è sempre lo stesso: PoS spingerebbe verso la diseguaglianza dei partecipanti al network di riferimento, premiando i ricchi, con un meccanismo interno in grado di rinforzare addirittura nel tempo le sue posizioni. Una posizione che è tutto fuorché campata in aria e che analizzeremo appunto all’interno di questo nostro approfondimento.

Bill Maier contro PoS, per lui puzza di vecchia finanza

Bill Maier non ha bisogno di presentazioni. È un investitore (e influencer per chi deve o vuole investire) di primissimo profilo. E non è la prima volta che tenta sortite, con opinioni in realtà ben informate, nel mondo cripto.

Per Bill Maier PoS ucciderà la decentralizzazione

Questa volta sotto il radar di Maier ci finisce Ethereum, o meglio il suo futuro e prossimo passaggio a PoS. Un sistema che, secondo Maier, offrirà dei vantaggi importanti a Bitcoin.

La questione con la proof of stake è uno dei grandi problemi dei quali le persone parlano in relazione agli USA, ovvero le diseguaglianze. Bene, la Proof of Stake è fondamentalmente il sistema con meno uguaglianza che puoi immaginare, perché i ricchi prendono tutte le decisioni. Se hai più quote, se hai più Ethereum in stake, il che vuol dire che ne hai di più di qualcun altro, hai più voti a disposizione. È come avere più azioni… se hai più del 50% delle azioni di Berkshire Hathaway, puoi decidere quello che succederà a Berkshire Hathaway. E se hai più del 50% di Ethereum, deciderai cosa accadrà ad Ethereum e nessuno potrà dire nulla. È un problema che Bitcoin non ha, è davvero democratico.

Una posizione dura ma tecnicamente corretta: la concentrazione di ETH nelle mani di pochi sarà un problema con il quale fare i conti nel prossimo corso del protocollo guidato da Vitalik Buterin.

Bill Miller ha interessi importanti in Bitcoin, e per questo…

La sua opinione va considerata anche in virtù di questo. Ad inizio 2022 rivelò infatti che circa la metà del suo patrimonio è in realtà in bitcoin (e non ina ltre criptovalute). Una posizione però sostenuta da opinioni molto forti – e che il tempo ci permetterà di verificare. Miller, in soldoni, lo ritiene la più importante garanzia contro il disastro economico, cosa della quale ha parlato in relazione alle recenti crisi in Venezuela, Ucraina, ma anche Libano e Nigeria.

Chi ha Bitcoin se la passa meglio. I tuoi bitcoin sono lì, puoi mandarli a chi vuoi in tutto il mondo, basta avere un telefono. Per questo motivo ritengo Bitcoin, nei fondamentali, un’assicurazione contro la catastrofe finanziaria di qualunque tipo.

Anche questa una posizione molto forte, che facciamo fatica a non sposare. Il tempo poi ci dirà se PoS contribuirà fattivamente ad una concentrazione di potere nelle mani di pochi.