Uno dei principali gruppi immobiliari brasiliani inizierà ad accettare pagamenti in Bitcoin, seguendo la strada aperta di recente da altre importanti realtà in Europa e negli Stati Uniti. Le transazioni permetteranno agli acquirenti di coprire l’intero valore del fabbricato senza utilizzare valuta fiat.

La società immobiliare cerca così di massimizzare i profitti sfruttando la velocità e la sicurezza della blockchain, puntando anche ad attrarre acquirenti esteri. E anticipando di fatto le mosse di un governo che ha mostrato già più di un segnale di apertura verso le criptovalute.

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Gafisa accetterà pagamenti in Bitcoin

Gafisa, tra i gruppi immobiliari più importanti del Brasile, ha di recente reso nota la sua apertura alle criptovalute. I clienti potranno acquistare casa pagando in Bitcoin, senza dover utilizzare neanche un centesimo di valuta fiat.

Gefisa punta tutto su Bitcoin – Ma è pubblicità o realtà?

Prima dell’acquisto, gli interessati dovranno stilare un modulo di intenti per dar modo alla società di effettuare tutti i controlli del caso. Se l’esito risulterà positivo, sarà possibile concludere l’operazione con una semplice transazione utilizzando la criptovaluta.

“Bitcoin è la criptovaluta più grande per capitalizzazione di mercato e sta crescendo in popolarità ogni giorno, ampliando anche le possibilità del suo utilizzo. C’è una tendenza naturale a digitalizzare i pagamenti. Se ci fermiamo a pensare che la Banca Centrale lancerà il digital real nel 2022, possiamo concludere che, di fatto, le valute digitali sono sempre più presenti nel mondo”.

Dalle parole di Guilherme Augusto Soares Benevides, A.D. di Gafisa Incorporadora e Construtora non è difficile cogliere quanto, nel paese carioca, il fermento attorno alle criptovalute e soprattutto il loro effettivo utilizzo nella vita di tutti i giorni sia ormai cresciuto al punto di spingere il governo verso un concreto piano normativo.

I lavori, a dirla tutta, sono già a buon punto: a partire dal prossimo anno Rio de Janeiro inizierà ad accettare criptovalute per il pagamento delle tasse locali, come vi avevamo già raccontato un paio di mesi fa. Nel frattempo, il governo centrale è fattivamente all’opera per regolamentare a riguardo: i lavori sono già al Senato, facendo del paese carioca la locomotiva della svolta cripto in Sudamerica.

Bitcoin per case: è il nuovo trend?

Criptovalute e mercato immobiliare non sono al primo appuntamento in assoluto, su scala mondiale. Vi abbiamo già raccontato della prima transazione in Bitcoin per l’acquisto di una casa, avvenuta in Portogallo in tempi piuttosto recenti.

E se il vecchio continente fa scuola, perlomeno cronologicamente parlando, gli States non stanno certo a guardare. La prima compravendita immobiliare in Bitcoin del Kentucky si è concretizzata a pochi giorni di distanza dalla premiere portoghese.

Andando ancora indietro nel tempo, troviamo la fintech Milo ad aprire le danze con i mutui in Bitcoin, facendosi pioniere di un percorso che con ogni probabilità, sposterà verso la DeFi una corposa fetta di quel business che fino a ieri è stato appannaggio esclusivo di banche ed istituti centrali.

Senza dimenticare che lo stesso Brasile sta lavorando per creare infrastruttura per un Real digitale. Ma sarà necessario mentre abbiamo alternative così valide? Probabilmente sarà il mercato a dirlo.