È il tema non solo del momento, ma forse degli ultimi anni, sia per gli appassionati sia per i detrattori di questo progetto, ovvero di Ethereum. Parliamo del merge e del passaggio alla validazione in Proof of Stake, che si sta muovendo, seppure in ritardo anche rispetto all’ultima tabella di marcia. I detrattori però del passaggio almeno per oggi dovranno accettare che qualcosa si sta muovendo.

Secondo quanto è stato diffuso nella giornata di ieri dagli sviluppatori di Ethereum, ci sarà il merge sulla testnet Ropsten il prossimo 8 giugno. Un passaggio importante, anzi fondamentale, per il percorso che porterà al cambiamento epocale dell’ecosistema di $ETH e di tutto quello che ci gira intorno.

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Finalmente ci siamo, almeno per la testnet

Il passaggio di Ethereum alla Proof of Stake non sarà sicuramente semplice. Un’operazione complessa, difficile, che in passato era stata anche motivo di attrito tra gli sviluppatori del core dell’ecosistema. Qualcosa però si muove, dopo aver mancato quella che per molti sarebbe dovuta essere la tappa fondamentale di giugno non per la Testnet ma per tutto l’ecosistema.

Un passaggio importante per l’ecosistema di Ethereum

Poco male, si dovrà aspettare ancora un po’, mentre giugno sarà la data designata per il test del merge sulla testnet principale.

La testnet Ropsten avrà il merge il prossiom 8 giugno. Il merge di Ropsten è una pietra miliare della fase di testing, verso il merge della mainnet di Ethereum più tardi nel corso di quest’anno.

Questo il messaggio di Preston Van Loon, uno degli sviluppatori principali del protocollo, che conferma così una data che aspettavano in molti e che sarà effettivamente il segnale del passaggio. Nel caso in cui non dovessero esserci problemi, per il merge i giochi potrebbero essere fatti, per quanto in realtà il passaggio poi della mainnet sarà ancora più complicato e fonte di ansie.

Avrà effetti anche sul piano finanziario?

Difficile a dirsi adesso, anche se molti analisti finanziari pensano che questo passaggio di Ethereum sarà importante in termini anche di prezzo, per tutta una serie di motivi. Sebbene in realtà non su grande scala, ci sarà una maggiore scalabilità del protocollo. Dall’altro lato il protocollo consumerà meno e metterà a tacere i profeti di ESG, con $ETH che apparirà magicamente a molti fondi come meno inquinante rispetto a Bitcoin.

Gli elementi farebbero pertanto pensare ad una possibile spinta rialzista, che però dovrà essere anche controbilanciata con l’enorme quantità di Ethereum in stake che torneranno progressivamente a disposizione dei legittimi proprietari. Fare questo tipo di conti adesso è pertanto molto difficile e a nostro avviso, a fare la differenza sul futuro effettivo di Ethereum in termini di prezzo sarà in realtà l’effettiva utilità che il protocollo continuerà a rappresentare. Se il merge aiuterà a superare i problemi attuali, compresi quelli delle commissioni elevate allora potremo avere davvero una spinta rialzista. Se, al contrario, questi problemi non saranno superati e il passaggio a PoS dovesse essere soltanto “cosmetico“, allora si spunti rialzisti sarà difficile individuarne. Certo, il prezzo di oggi è molto invitante in prospettiva futura, e potrebbe anche crescere facendo a meno di queste considerazioni.

Con l’ultima cosa da mettere sul tavolo che saranno gli effetti del passaggio a PoS su decentralizzazione e su resistenza alla censura del network. Temi sui quali si dibatte da tempo e che vedono il mondo dei cripto-appassionati più diviso che mai.