Una lunga intervista di Coindesk al discusso e controverso leader di Tron, al secolo Justin Sun, nel momento di massima difficoltà per il mondo cripto e stablecoin. E nello stesso momento in cui il protocollo sta lanciando USDD – del quale abbiamo già parlato abbondantemente – che riprende proprio alcune strategie e meccanismi di Terra Luna.

Un’intervista che abbiamo trovato particolarmente interessante e che quindi riportiamo qui, nelle sue parti più salienti, cercando di capire quali siano i piani di Justin Sun in particolare per il futuro del suo stablecoin, al quale saranno inevitabilmente legati i destini di Tron.

Justin Sun parla del suo nuovo progetto – USDD

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Justin Sun difende la sua creatura per i microfoni di Coindesk

Un’intervista che, secondo quanto riportato da Coindesk stessa, in realtà era stata pianificata molto prima del crack di Terra Luna, evento che ha catalizzato l’attenzione e l’interesse di tutti e che è doppiamente legato al presente e al futuro di Justin Sun.

In primo luogo perché il leader di Tron rimane uno dei personaggi più in vista dell’intero ecosistema. In secondo luogo perché siamo davanti ad un protocollo, Tron, che soltanto da poco si è dotato di uno stablecoin algoritmico che funziona proprio come $UST, almeno nelle sue caratteristiche principali. Cosa che ha fatto già sollevare più di qualche sopracciglio agli analisti. Vediamo quali sono state le risposte più interessanti da parte di Justin Sun, partendo ovviamente da quelle su USDD.

  • L’importanza degli stablecoin algoritmici

Secondo Justin Sun sarebbero di grande importanza per l’industria cripto, dato che gli stablecoin attuali più popolari sono tutti decisamente centralizzati.

Sono collateralizzati, il che vuol dire che hanno bisogno di banche e servizi bancari reali. Chiamiamo il mondo cripto “decentralizzato”, ma oggi gli stablecoin ne sono la parte più centralizzata. Vogliamo disegnare un algoritmo che renderà certa la decentralizzazione delle criptovalute.

Posizione sicuramente coraggiosa in un momento in cui Tether ha dimostrato comunque incredibile solidità nonostante il panico sui mercati e mentre le ferite inferte agli investitori da Terra Luna sono ancora fresche.

  • USDD come Copia di Terra Luna

È un’obiezione che abbiamo sollevato anche noi. Per design USDD è molto simile a UST di Terra Luna: per ogni USDD emesso viene distrutta una parte di $TRX di Tron equivalente ad un dollaro e viceversa. Sistema che non ha tenuto granché per il progetto di Do Kwon. Ma secondo Justin Sun non sarebbe questo il problema.

Penso che il fallimento di Luna non significhi che gli stablecoin decentralizzati non siano fattibili. Il fallimento di Luna è dipeso principalmente dalla leva. Sono cresciuti su livelli di marketcap molto alti in un tempo molto breve. Quando abbiamo disegnato USDD, ci siamo concentrati su una crescita sana del protocollo. Vogliamo mantenere il marketcap di USDD relativamente ridotto rispetto a quello di $TRX e al marketcap totale. Al tempo stesso più ridotto delle riserve della DAO Tron.

E qui sicuramente avremmo qualche domanda da aggiungere. Come si può parlare di stablecoin più decentralizzata di Tether se comunque ci sarà un limite a quanto pare deciso da uno sparuto gruppo di soggetti, con riserve nelle mani di una DAO comunque relativamente centralizzata e con decisioni così radicali prese dal team del cerchio magico di Sun?

Una narrativa che, almeno in questo frangente, sembra fare a pugni con quanto detto poco sopra. Ma ci sarà anche del marketing da fare sul lancio di un progetto nel peggior momento possibile per il comparto di riferimento. Non è finito qua però quanto di interessante è stato detto da Justin Sun.

Le riserve statiche per USDD

Non si poteva che finire a parlare anche delle riserve che Justin Sun e Tron starebbero costruendo a tutela della stabilità di USDD. Si tratta di riserve che conterranno… stablecoin non algoritmici, Bitcoin e a quanto pare altri cripto-asset.

Abbiamo acquisito BTC, USDT, USDC, TUSD e altri stablecoin. […] Vogliamo due reti di protezione. La prima è l’algoritmo. Lo stablecoin è principalmente sostenuto dall’algoritmo stesso, che funziona in modo decentralizzato. Se dovessimo però considerare la volatilità di mercato ora, abbiamo bisogno di una riserva decentralizzata e utilizzare quel denaro per stabilizzare i mercati. […] Per ora abbiamo acquistato BTC e TRX [come crypto asset non stablecoin, NDR] ma pianifichiamo in futuro di considerare altri stablecoin e token.

Anche qui il tema della decentralizzazione sembrerebbe essere fuori luogo. Non che non si possa operare con delle riserve a tutela di quanto detto da Sun, ma questo tipo di operazioni assomigliano molto a quanto fanno le Banche Centrali con gli interventi a mercato, più che a normali e automatici meccanismi di decentralizzazione. Poco male, per carità, ma sarebbe forse il caso di essere più chiari. Cosa che proveremo a fare noi più avanti durante la conclusione.

La questione rendimenti di USDD

Ad USDD sono stati già associati rendimenti fissi del 30%, mentre già quelli di Anchor protocol al 20% su stablecoin venivano giustamente considerati come non sostenibili. Justin Sun ha confermato chiaramente che siamo davanti ad un’operazione di marketing, che verrà utilizzata per attirare il più possibile capitali verso il progetto. Non si è capito in quale misura, dato che poco sopra aveva parlato di cap massimo. Riportiamo pertanto la sua risposta sul tema, alla domanda sulla sostenibilità del protocollo con una rendita offerta di questo tipo.

È fondamentalmente una strategia di marketing. Coinvolgi tutti nella crescita dello stablecoin. Il ritorno dovrebbe dipendere dalla crescita del prodotto. Quando le persona avviano le loro compagnie, spendono molto tempo nel promuoverle e nel fare marketing del proprio brand. Quando però sono riuscite a creare il brand e una clientela affezionata, cominciano a riconsiderare le loro strategie di branding. Se partecipi nelle prime fasi, puoi ottenere più ritorni. Questo è ragionevole. Ma dopo un anno puoi seguire la stessa strategia di quando eri molto piccolo? Penso che questa strategia deve essere aggiustata con il tempo, in modo dinamico, senza ritorni fissi.

Il 30% offerto da USDD sarà dunque temporaneo – ma questo doveva essere il caso anche di $UST su Anchor – e sarà anche accompagnato da un periodo di lock tramite il quale si potrà accedere a ritorni più interessanti.

I ritorni dovrebbero essere legati al tempo durante il quale qualcuno contribuisce con la sua liquidità. Il problema con Anchor è che le persone possono portare via liquidità dalla pool immediatamente, il che è molto pericoloso. Quando c’è panico sui mercati, tutti vorranno ritirare il proprio denaro immediatamente. Ad esempio possiamo offrire il 10% di ritorni a chi vuole il denaro sempre disponibile. Se fai lock di 6 mesi puoi passare al 15% e se vuoi fare lock di 1 anno puoi passare al 20%. Fondamentalmente ritengo che i ritorni dovrebbero essere legati al fattore tempo.

Aggiungiamo la nostra su USDD

Sembra che Justin Sun abbia tratto diverse lezioni dall’esperienza di UST e dal suo fallimento. Invitiamo però i nostri lettori a tenere conto di tutte le variabili in gioco, ricordando al tempo stesso che il rendimento è in genere direttamente collegato con il rischio a cui ci stiamo esponendo.

Di USDD, in particolare se dovesse prendere piede, torneremo a parlare a più riprese, analizzando anche le reward, le liquidity pool e tutto quello che è necessario sapere prima, durante e dopo l’investimento. Abbiamo già condiviso le nostre perplessità. Cosa che non vuol dire che il protocollo sia uno scam, ma soltanto che è necessario muoversi con la massima cautela, anche quando stablecoin potrebbe indicarci una sorta di stabilità che potrebbe venire a mancare.