Arrivano dati molto incoraggianti, anche sul più stretto aspetto finanziario per quanto riguarda Ethereum. Gli ETH che sono stati distrutti da EIP 1559 hanno superato la soglia dei 2 milioni, somma che forse anche i più ottimisti non sarebbero stati in grado di prevedere.

Un buon segno? Assolutamente sì, semplicemente per il fatto che ci sono meno Ethereum in circolazione sui mercati, con una riduzione importante dell’offerta che avrà sui prezzi, sul medio e lungo periodo, effetti importanti.

Burn di Ethereum raggiunge i 2 milioni di coin

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Indice

Più di 2 milioni di Ethereum spariti dal mercato: ecco come

Dipende tutto da EIP-1559 che ha introdotto un nuovo meccanismo che distrugge una parte degli Ethereum che dovrebbero essere pagati come gas fee. Questo meccanismo li rende effettivamente irraggiungibili, per sempre, tecnicamente bruciati, come si dice in gergo.

Un meccanismo che ha ridotto in maniera consistente e apprezzabile la quantità di Ethereum che sono in circolazione, quindi rendendoli economicamente più scarsi rispetto all’universo parallelo dove tale meccanismo non è stato introdotto.

Meccanismo che continuerà a bruciare Ethereum e dunque a ridurre la quantità di coin in circolazione. Quanto vale quanto è stato già bruciato? Quasi 6 miliardi di dollari, ovvero un valore che è circa il 2% del totale di mercato.

Tutto questo mentre Ethereum viene da una settimana piuttosto interessante in termini di movimento di prezzo, con un +15% che è stato un margine di crescita molto più alto di quello, ad esempio, di Bitcoin.

Qualche numero per capire le proporzioni del burn

Mediamente si bruciano circa 6 Ethereum per ogni minuto. 360 l’ora e oltre 130.000 al mese (questo almeno è avvenuto negli ultimi 30 giorni). Numeri importanti, che lo diventeranno ancora di più se Ethereum dovesse tornare su livelli di prezzo più interessanti e più vicini a quanto abbiamo fissato all’interno delle nostre previsioni Ethereum.

Un meccanismo che verrà inoltre mantenuto dopo il Merge, ovvero il passaggio a PoS come meccanismo di validazione. Un passaggio ormai atteso da molti perché dovrebbe liberare risorse e rendere l’intero ecosistema più scalabile.

Si tratta sul serio di un meccanismo deflativo?

Dipende. Da quando è stato introdotto la quantità di Ethereum che sono stati burnati è inferiore a quanto invece è stato offerto ai miner in termini di reward. Siamo in un rapporto di 2 a 3, rapporto che però tende sempre di più a favore del burn rispetto all’emissione.

L’effetto compressivo sull’offerta effettiva di ETH a mercato si sta già materializzando. E questo permetterà di avere dei risvolti positivi anche in termini di prezzo già a partire dai prossimi mesi. Qualcosa di molto interessante per gli investitori più lungimiranti.