Sulla questione che riguarda l’eventuale blocco dei wallet sugli exchange collegati a clienti russi interviene, a gamba tesa ma con l’aplomb di sempre, anche CZ, il comandante in capo di Binance.

Parliamo della guida di un exchange che è quello con maggiori volumi e dunque con maggior potere di segnare le sorti del mondo alle cripto – e se ci è concesso di esprimerci già in apertura – lo ha fatto marcando una linea che non si potrà superare, a tutela della libertà di tutto il comparto.

CZ contro il ban indiscriminato: “è una questione etica”

Una buona notizia anche per chi opera principalmente tramite exchange e che lo fa con Binancevai qui per aprire un conto gratuito – che offre ottimi servizi tanto di compravendita quanto di impiego delle criptovalute che abbiamo acquistato.

Tra Binance Earn e e i servizi di staking, oltre ovviamente al popolare CEX, Binance continuerà ad essere uno dei player più rilevanti di questo comparto, motivo per il quale l’opinione di CZ sull’eventuale stretta verso gli account russi merita un’ulteriore approfondimento.

CZ: “bloccare tutti gli account e wallet russi a prescindere sarebbe poco etico”

Ed è una posizione anche questa molto forte, perché non tira in ballo soltanto quanto riguarda la legalità della cosa, ma attinge ad un aspetto etico che lascia maggiore spazio per una discussione profonda sulla natura degli exchange.

CZ di Binance ha deciso di rispondere a chiare lettere alle richieste, neanche troppo velate, di blocco degli account e wallet russi presenti sul suo exchange. Una richiesta che è arrivata anche da Hillary Clinton, che davanti al diniego si è dichiarata molto contrariata. Ma procediamo con ordine.

  • Sanzioni e criptovalute

La Russia è in questi giorni oggetto di pesanti sanzioni economiche che hanno bloccato l’accesso a SWIFT della maggioranza degli istituti, previsto sequestri di beni di persone vicino a Putin detenuti all’estero e altri tipi di complicazioni che rendono effettivamente difficile spostare il proprio patrimonio.

  • Le criptovalute metodo per aggirare le sanzioni?

Checché ne dicano tanti sedicenti esperti, in realtà la questione è molto più complicata di così. Parliamo di sanzioni che ammontano a miliardi di dollari, una liquidità che anche un network ricco come quello di Bitcoin non può garantire.

  • Gli exchange ritenuti responsabili (per ora soltanto a parole)

Diversi politici hanno avanzato richieste informali verso gli exchange – tutti i principali e non solo Binance – di congelare gli account collegati a cittadini russi, a prescindere dal loro legame con Vladimir Putin. Gli exchange hanno risposto compattamente no, adducendo da un lato la legalità dell’operazione e dall’altro invece, come ha fatto CZ, questioni di rilievo morale.

CZ contro l’eventuale mossa

CZ, come abbiamo detto in apertura, non le ha mandate a dire. E ha avanzato delle questioni di carattere morale che meritano sicuramente di essere discusse. Anche perché, a nostro avviso, i punti avanzati da CZ sono tutto fuorché strumentali.

Binance collabora con le autorità e i governi internazionali per applicare sanzioni a determinati individui, ma sarebbe poco etico espandere questo tipo di operazioni. L’industria cripto segue le stesse regole del settore bancario. Binance segue le regole sulle sanzioni in modo rigido. Chiunque sia sulla lista dei soggetti sanzionati non riuscirà ad utilizzare la nostra piattaforma. Chi non ce è invece sulle liste, potrà usarli.

Una posizione ineccepibile, anche perché richiama quanto sta avvenendo sul settore bancario. Nessuna banca del mondo è stata obbligata a bloccare senza che siano presenti sulla lista dei soggetti sanzionati i conti in banca dei cittadini russi.

Una presa di posizione che è una resistenza verso gli attacchi al mondo cripto, a nostro avviso (e lo mettiamo nero su bianco) strumentali. Doppiamente errati perché sfruttano una situazione effettivamente drammatica per fare quello che non sono riusciti a fare in tempo di pace, ovvero infliggere un colpo mortale al mondo delle criptovalute.

Non è una decisione nostra quella di congelare gli account. Facebook non ha bandito gli utenti russi. Google non ha bloccato la Russia. Gli Stati Uniti stessi non l’hanno fatto. Da un punto di vista etico, molti russi non supportano la guerra e dunque dovremmo separare i politici dalla gente comune.

Tutto questo all’interno di un cammino di Binance di normalizzazione e regolamentazione delle proprie attività. Saranno in pochi – e potranno farlo comunque nella nostra sezione commenti o sul nostro account Twitter ufficiale – a poter contestare ciò.