Anche in Corea del Sud è febbre da prodotti finanziari basati sulle criptovalute. Secondo quanto riportato da Yahoo Finance il gruppo KB Financial Group, che è il più importante del paese per introiti sarebbe pronto a lanciare ETF che includano tutte le principali criptovalute.

Il meeting iniziale si avrà oggi e servirà a definire le strategie del gruppo per l’ingresso nel mondo delle criptovalute e di Bitcoin, con strumenti che date le leggi del paese potrebbero anche essere a replica fisica, cosa che sarebbe sicuramente di maggiore gradimento per gli appassionati e gli investitori nel mondo cripto.

Ottime notizie arrivano da Seul

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KB Financial Group pronto per le cripto: cosa succederà in Corea del Sud?

Una notizia importante, anche se ne sentiremo parlare poco in Italia e in Europa. Il più grande gruppo per profitti tra i gestori di fondi della Corea del Sud sarebbe infatti pronto a fare il suo esordio nel mondo di Bitcoin e delle altre criptovalute.

Lo farebbe, sempre secondo le indiscrezioni di Yahoo Finance, con degli ETF, ovvero dei fondi quotati in borsa, come ne abbiamo già anche su criptovalute minori in Europa, grazie a gruppi come 21Shares. Un passaggio molto importante per la Corea del Sud, ma anche per il mondo cripto, che così sarà accessibile anche agli investitori istituzionali, che notoriamente hanno maggiori difficoltà nell’accedere al mondo cripto direttamente tramite exchange.

Si tratterà inoltre di una possibilità di accesso anche per i piccoli investitori più tradizionali, che potranno così comprare direttamente prodotti scambiati in borsa, senza doversi per forza avvicinare dalla porta principale al mondo cripto.

Cosa ha in mente KB?

Difficile a dirsi per adesso, almeno nel senso che riguarda la selezione delle criptovalute da quotare. Il gruppo sarebbe infatti nel pieno di riunioni operative per decidere come muoversi. Quanto c’è di certo per ora è che degli ETF con sottostante cripto saranno sicuramente lanciati, cosa che rivoluzionerà il mercato coreano.

Ricordiamo infatti ai nostri lettori che le banche in Corea del Sud non possono offrire direttamente criptovalute, ma soltanto con il tramite di exchange in collaborazione. Situazione che ha un po’ frenato gli investimenti nel paese nonostante sia uno di quelli maggiormente esposti verso i cripto asset.

E data l’importanza del gruppo, con ogni probabilità ci saranno altri a seguirlo, nel tipico effetto a cascata che abbiamo già visto avvenire in altri paesi. Forse non sul breve, ma sicuramente sul medio e lungo periodo. Con ulteriori pressioni, dunque, da oriente sul prezzo dei principali asset cripto. Sì, in un mercato che ha sicuramente bisogno di buone notizie, queste finalmente iniziano ad arrivare.