Una situazione che sembra presa pari pari da una commedia neanche troppo brillante. Da un lato c’è SEC che vorrebbe diventare regolatrice di tutto, dall’altro qualcuno che, giustamente, comincia a dare fastidio e a fare pressioni sull’authority USA che si occupa di mercati e titoli finanziari.

Soltanto nel mese di febbraio l’authority avrebbe infatti ricevuto più di 170 lettere da parte di investitori sul trust Bitcoin di Grayscale che richiedevano a gran voce la trasformazione dello stesso in ETF.

Investitori su tutte le furie contro SEC e pro Bitcoin

Una battaglia che potrebbe vedere SEC soccombere e che potrebbe essere l’ennesimo ottimo segnale per Bitcoin. Possiamo investirci con la piattaforma eTorovai qui per ottenere un conto virtuale gratuito con il TOP degli STRUMENTI per il trading – intermediario che ci permette di investire nel complesso su 50+ criptovalute, con strumenti unici e che non possiamo trovare altrove.

Qui è disponibile infatti il CopyTrader, sistema che permette la copia integrale delle posizioni dei migliori investitori, così come di spiare all’interno dei loro portafogli. Sempre qui possiamo investire con gli Smart Portfolios, unici perché ci permettono di esporci tramite portafogli già diversificati. Con 50$ possiamo passare ad un conto reale.

E se SEC sopravvalutasse il proprio potere? Bitcoin ad un importante bivio

L’antefatto dovrebbero ormai conoscerlo tutti i nostri lettori. SEC continua a rifiutare la quotazione di ETF su Bitcoin spot, ovvero che contengano al loro interno effettivamente coin. Una posizione assurda per molti, che esiste solo negli USA e che ha già sollevato diversi polveroni, anche da parte dei grandi gestori di fondi americani e non.

Tra i più veementi critici di questa posizione c’è Grayscale, che gestisce un enorme Trust di Bitcoin a replica fisica e che ha già fatto richiesta (rigettata) di trasformarsi in un ETF. Una situazione che tra le altre cose rende meno sicuro l’investimento, perché al momento Grayscale è scambiato non presso mercati regolamentati ma in OTC. Bene, 170 tra gli investitori nel Trust di GrayScale hanno inviato lettere a SEC durante il solo mese di febbraio chiedendo all’authority di accettare la richiesta di passaggio ad ETF classico.

Cosa che puntualmente non è avvenuta, ma che apre a nuovi scenari, anche perché molti degli investitori nel Trust di Grayscale sono investitori di livello istituzionale e che dunque hanno un potere di lobby importante. Per una questione che, ve lo avevamo anticipato proprio su queste pagine, non finirà probabilmente qui.

L’inutile ostinazione di Gary Gensler contro gli ETF a replica fisica su Bitcoin

Un’ostinazione che non sembrerebbe avere alcun tipo di base logica, ma che è diventata la cifra distintiva di una direzione SEC targata Gary Gensler che verrà ricordata come una delle peggiori sul fronte delle criptovalute e di Bitcoin. Una situazione assurda, che sta letteralmente creando una sollevazione da parte dei gestori e degli investitori.

Ma del programma di Gary Gensler ne abbiamo, ancora una volta, già parlato su queste pagine: rendere la sua agenzia unica responsabile per quanto riguarda le criptovalute, superando così la concorrenza di altre agenzie statali. Un programma ambizioso, che però con ogni probabilità dovrà scontrarsi con la dura realtà: Bitcoin, così come la stragrande maggioranza delle criptovalute, non è un titolo finanziario. E a meno di non cambiare completamente la natura delle leggi che governano i mercati USA, questo non dovrebbe essere possibile.

Con buona pace di Gary Gensler, che potrebbe trovarsi, all’interno del suo mandato, a rinunciare ad uno dei cardini della sua azione, ovvero il niet agli ETF Bitcoin a replica fisica.