Atari lo ha già fatto tempo fa con Decentraland, diventando così il primo gruppo del suo comparto a mettere piede sul metaverse. Ma come diciamo ormai da mesi, altri gruppi ne avrebbero seguito l’esempio. Non è detto che lo facciano su Decentraland, ma è comunque una grande notizia per tutto il comparto.

È SEGA, la casa che produce Sonic The Hedgehog in aggiunta ad un impressionante numero di titoli che potrebbe fare il suo ingresso non solo nel mondo dei metaverse, ma anche negli NFT, almeno secondo quanto riportato dall’azienda stessa.

Anche SEGA a bordo del treno del metaverse?

Sì, anche questa è una notizia fortemente bullish per tutto il comparto, un comparto che possiamo trovare listato tutto da Capital.comvai qui per ottenere una demo completa e gratuita con INTELLIGENZA ARTIFICIALE – che ci aiuta a individuare eventuali errori di investimento e di composizione del nostro portafoglio.

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SEGA pensa al debutto nel mondo di NFT e metaverse

SEGA è forse una delle aziende più conservatrici dell’intero panorama dei produttori dei videogiochi. E diciamo questo in senso positivo, dato che l’azienda ha sempre tenuto in modo particolare – al pari di Nintendo – alla qualità dell’esperienza per i giocatori e non solo a mungere più denaro possibile. E grazie a questo particolarissimo identikit che potrebbe essere la forza giusta per superare l’impasse che sta tenendo sulle spine gli appassionati di NFT, almeno per quanto riguarda l’adozione degli stessi nel mondo dei videogiochi.

E questo emerge chiaramente dalle intenzioni dell’azienda, che sono magistralmente cristallizzate nelle ultime dichiarazioni di uno dei suoi più importanti dirigenti durante la classica trimestrale.

Vediamo il potenziale dei NFT per il futuro e stiamo continuando a studiare il settore, inclusa la loro potenziale adozione. Continueremo a considerarli, valutando però modelli di business che saranno accettati dagli utenti, insieme a questioni come l’impatto ambientale.

Ci sono due tipi di considerazioni che possiamo far maturare da questa dichiarazione. In primo luogo che il modello utilizzato ad esempio da Ubisoft e che è stato un grosso buco nell’acqua sarà scartato. E che con ogni probabilità, nel caso, si sceglieranno chain a basso impatto, pescando dagli ecosistemi blockchain più ecologici.

Ma ce n’è anche per il metaverse, con un’apertura interessante sempre da parte di SEGA.

Credo che ci siano diverse interpretazioni riguardo il metaverse. Come produttori di videogiochi il nostro primo obiettivo è offrire esperienze di gioco che siano apprezzate dai giocatori. In termini di feel del gioco, vorremo creare delle community che riguardano anche chi fa da spettatore, e non soltanto i videogiochi.

Un progetto ancora da delineare, che però già in questo abbozzo di linee sembrerebbe essere molto interessante, e se vogliamo diverso da quanto hanno provato a fare altri gruppi.

Una buona notizia per il comparto?

Assolutamente sì, dato che SEGA potrà portare in campo un grande expertise, in particolare per la realizzazione di giochi che siano in primo luogo attraenti per il loro quid e non soltanto perché su blockchain: qualcosa su quale il gaming cripto è nostro avviso ancora indietro e sul quale ci sarà molto da lavorare.

Stessa cosa che riguarda a nostro avviso i metaverse, dove nonostante Decentraland e The Sandbox abbiano già un buon prodotto, sono lontani da quelli che possono essere sviluppi in senso videoludico proprio.