Ne avevamo già parlato all’interno di Criptovaluta.it. Intel, che è una delle società più importanti al mondo per quanto riguarda la produzione di chip, lancerà un nuovo prodotto per il mining di Bitcoin, che sarà più efficiente in termini di consumi.

Con un incrocio molto interessante: sarà infatti Block di Jack Dorsey ad essere tra i primi clienti, società che aveva già dichiarato pubblicamente di volersi occupare di questo tipo di attività.

Intel è pronta a partire: chip nel 2022

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Cos’ha in mente Intel per il mining Bitcoin

Il mining di Bitcoin ha tutta una serie di problemi, come la concentrazione della produzione dei chip in capo a pochissime aziende e consumi non proprio abbordabili. Questo in aggiunta al costo enorme delle macchine più richieste sul mercato.

Sul problema era intervenuto anche Jack Dorsey – oggi a capo di Block ed ex Twitter – che aveva annunciato l’avvio di un progetto per renderlo più democratico e accessibile.

È in questo contesto che va inserito l’annuncio di Intel, che nelle prossime settimane presenterà un nuovo chip e una nuova serie di prodotti dedicati al mining, frutto di anni di ricerca e che consentiranno, almeno queste sono le voci più insistenti, a tutti di accedere al mondo del mining, probabilmente anche da casa.

Un incrocio interessante, perché secondo le notizie diffuse dal gruppo, tra i primi clienti ci sarà proprio Block, che potrebbe commercializzare delle soluzioni complete basate proprio sui chip di Intel.

Chip che, lo ripetiamo, saranno disponibili entro la fine dell’anno, anche se sospettiamo che i primi batch che verranno consegnati siano già tutti prenotati da grandi gruppi.

Perché è una rivoluzione molto interessante?

Perché entra sul mercato uno dei produttori di chip più importanti al mondo, che ricerca da anni soluzioni efficienti per la soluzione dei problemi crittografici che sono poi al cuore del funzionamento di Bitcoin.

Da una parte con ogni probabilità ci saranno macchine accessibili per tutti, sia in termini di prezzi d’acquisto, sia per quanto riguarda i consumi elettrici.

Dall’altro ci sarà maggiore diffusione dell’hashrate, rendendo più decentralizzato uno degli aspetti maggiormente centralizzati del network di Bitcoin.

Tenendo conto anche della parte profetica inclusa in questo specifico impegno di Intel: se un gruppo di queste proporzioni – e tradizionalmente avverso a lanciarsi nel primo mercato che capita – ha speso tempo e denaro per ricerche di questo tipo, se un gruppo di queste proporzioni uscirà sul mercato con un nuovo chip, vuol dire che sono in molti, anzi in moltissimi a puntare sulla permanenza di Bitcoin al vertice del mondo cripto. Con buona pace di chi spinge per PoS e per altri sistemi di validazione che non sono basati sul mining classico.