Incredibile colpo di FBI, che mette le mani sull’enorme refurtiva in Bitcoin che era stata sottratta durante l’hack a Bitfinex nel 2016. La somma oggi ammonta, in cntrovalore, a circa 3,6 miliardi di dollari, cosa che rende questo sequestro il più importante della storia di Bitcoin e delle cripto.

Nel frattempo c’è movimento sul mercato delle criptovalute legato anche a questa specifica notizia. Abbiamo infatti $LEO, collegato per motivi diretti a questo recupero, che fa il 60% dopo un periodo di calma piatta e Bitcoin e il resto del comparto che invece correggono, seppur in modo lieve.

FBI mette le mani sulla refurtiva dell’hack 2016 di Bitfinex

Sul toto refurtiva si giocheranno le prossime ore del mercato. Chi vuole partecipare alla volatilità su $LEO ma anche su $BTC può farlo sulla piattaforma sicura Capital.comvai qui per ottenere un conto virtuale gratuito dotato anche di INTELLIGENZA ARTIFICIALE – intermediario che offre 235+ criptovalute a listino tutta una serie di servizi che lo rendono un’ottima scelta anche per chi cerca chicche che difficilmente possiamo trovare altrove.

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Indice

No, FBI non ha hackato Bitcoin

Partiamo subito con una precisazione: Bitcoin non è stato hackerato. Semplicemente FBI è riuscita ad entrare in possesso delle chiavi private che erano legate al wallet che conteneva la refurtiva, in un sequestro relativamente rocambolesco e dove il livello di sicurezza implementato dai ricettatori non era assolutamente di alto livello.

Le key, almeno secondo le prime indiscrezioni che sono circolate sulla stampa americana e anche sui social network, si trovavano presso un non meglio precisato account online, cosa che ha permesso al Federal Bureau of Investigation di metterci le mani sopra.

La sicurezza di Bitcoin è pertanto garantita al 100% e non c’è stata alcuna effrazione da parte dei pur brillanti cervelli che animano la divisione informatica del Bureau.

Arrestata una coppia

Sono stati arrestati due soggetti: Ilya Lichtenstein di 34 anni e sua moglie Heather Morgan di 31 poche ore fa e dovranno comparire davanti al giudice già giovedì prossimo, in quello che sarà un processo decisamente complicato.

Sono infatti accusati di aver partecipato al riciclaggio di quasi 120.000 Bitcoin che erano stati rubati dalla piattaforma Bitfinex, durante un hack nell’agosto 2018.

La coppia non sarebbe però direttamente coinvolta nel breach di sicurezza di Bitfinex, ma avrebbe ricevuto suddetti Bitcoin dagli autori dell’operazione, che per il momento risultano essere ancora sconosciuti. Dei 120.000 Bitcoin ne sono stati recuperati circa 94.000, dato che circa 25.000 sono stati smistati dalla coppia nel corso di 5 anni.

Secondo quanto diffuso da FBI inoltre, la coppia avrebbe messo in piedi un articolato sistema per il riciclaggio dei Bitcoin rubato, che passavano da account creati con identità false, nonché attraverso la spesa su marketplace del darkweb.

Cosa rischiano? Fino a 20 anni di reclusione, nel caso in cui dovessero risultare colpevoli. Ma ci sono ancora diverse parti di questa storia che non sono chiare – e non mancheremo di aggiornarvi nei prossimi giorni, dopo che i due saranno comparsi davanti al giudice e cominceranno ad emergere i dettagli più rilevanti che riguardano questa storia.

Cosa ne sarà dei fondi recuperati?

In via teorica, se dovessero essere restituiti a Bitfinex – che al tempo aveva liquidato del controvalore in dollari i propri utenti – la società dovrebbe utilizzarli secondo Whitepaper per ri-acquistare i token $LEO in circolazione.

Per questo motivo il token oggi ha avuto un balzo enorme in termini di prezzo, che lo ha portato a guadagnare oltre il 60% nel giro di poche ore dalla diffusione della notizia. Anche su questo specifico aspetto però ci sarà da vedere come si evolveranno effettivamente le cose. Su questa criptovaluta è da aspettarsi un buon livello di volatilità per le prossime ore.