Il passaggio di Facebook a Meta aveva dato la spinta decisiva al mercato dei token per metaverse sul finire dell’anno scorso. La buona notizia che abbiamo oggi è che a quanto apre il crash in borsa di Facebook non si è comportato allo stesso modo.

Come vedremo dalla nostra analisi di oggi infatti i migliori token del metaverse hanno tutti performance ampiamente migliori di Facebook, con una correlazione che – ottima notizia per chi ci ha già investito – in realtà è piuttosto fiacca.

Facebook in grossi guai: perso quasi il 50% del valore in borsa dai massimi storici

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Meta a fondo, ma non il metaverse

Il crollo di Facebook è stato uno dei più importanti della storia delle borse americane. Bruciati oltre 200 miliardi in 48 ore, con un flop che avevamo già analizzato su Criptovaluta.it, sottolineando come non sarebbe bastato al gruppo guidato da Mark Zuckerberg vestire i panni dell’innovazione decentralizzata per uscire dal momento di enorme difficoltà.

Il calo di utenti attivi, una prima volta per Facebook, ha innescato una serie di vendite a catena che ne hanno fortemente abbassato il valore di borsa, cosa che nelle prime fasi aveva anche preoccupato il comparto metaverse su chain.

Questo infatti aveva sfruttato il passaggio di Facebook a Meta sul finire del 2022, con una correlazione che era stata forte, ma comunque non in termini di prezzo a mercato. Il crollo di Facebook conferma che in realtà il settore è ben distinto e che non dovrà temere in futuro altri cali di $FB.

Nel momento in cui scriviamo Decesntraland cresce in modo importante, vicina al 10%, così come $SAND di The Sandbox è comunque in segno verde, sebbene con un più modesto 1%. Segno comunque che i due progetti più rappresentativi di questo specifico mercato non hanno nulla a che vedere con il mondo di Facebook, cosa che per il futuro sarà più che ottimale.

Facebook in guai grossi, mentre i gruppi più importanti…

Scelgono di avere la loro presenza sui mondi decentralizzati. Possiamo pensare ad Adidas già presente su The Sandbox, così come alle tante attività che ormai sono un must di Decentraland, tra Amnesia di Ibiza, Casinò di Atari, presenza di Boson e anche di Sotheby’s.

Nonostante abbia provato ad affermarsi come futura leader del settore, Facebook è in realtà arrivata tardi, con i capitali dei pionieri che hanno già preso altre strade. Con la potenza di fuoco di cui è dotato potrà sicuramente dare fastidio ai progetti già esistenti, ma dubitiamo che possa imbarcare molti nuovi utenti. Per una situazione che nel complesso è tutto fuorché rosea. Decentralizzazione contro Facebook 1 a 0, con il divario che, già a partire dai prossimi mesi, potrebbe diventare ancora più rilevante.