In Russia il tema Bitcoin e cripto è diventato uno di quelli molto caldi, dopo che la Banca Centrale aveva consigliato un ban e dopo anche l’intervento di Vladimir Putin.

Ora a schierarsi a favore delle criptovalute in generale è una vecchia conoscenza della politica russa, ovvero quel Dmitrij Medvedev che è stato già presidente della Repubblica e Presidente del Consiglio del paese. Personaggio che ammette che un ban potrebbe avere addirittura degli effetti controproducenti.

In Russia il fronte pro-Bitcoin cresce

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Medvedev contro il ban: “Sarebbe controproducente”

Non le manda a dire Medvedev, che pur non essendo più al centro della scena politica russa ha comunque un’opinione che viene in genere soppesata quando riguarda questioni così importanti. L’ex presidente e primo ministro del paese infatti ha segnalato la sua contrarietà a quello che sarebbe l’indirizzo della Banca Centrale Russa, tanto per quanto riguarda Bitcoin tanto per quanto riguarda le altre criptovalute.

Onestamente quando bandisci qualcosa, spesso porti al risultato opposto.

Riferendosi al fatto che un ban totale sul comparto porterebbe con ogni probabilità una fetta di utenti a continuare comunque per la loro strada, anche se questo dovesse significare la potenziale punibilità da parte delle autorità. Un’opinione che non condividiamo soltanto noi, ma la storia in quanto tale.

Difficilmente il proibizionismo, in qualunque tipo di campo, non è diventato poi una grossa occasione per la criminalità di metterci un cappello sopra e di gestire un commercio parallelo. L’opinione di Medvedev è in realtà sostenuta anche da altri importanti politici russi, come ad esempio anche Vladimir Putin, che ha addirittura qualche giorno fa ha strizzato l’occhio anche al mondo dei miner Bitcoin, affermando che in Russia ci sarebbero le condizioni ideali per questo tipo di attività.

Bitcoin, come il dollaro, è anche politico

Il tema della de-dollarizzazione dell’economia internazionale in realtà procede da tempo – con alternative che però si sono dimostrate sempre troppo fiacche per essere prese seriamente in considerazione. Secondo il Putin di qualche tempo fa, Bitcoin sarebbe ancora troppo volatile per pensarlo come valuta di riserva mondiale, ma sappiamo anche che il presidente in carica della Russia è conosciuto per essere un fine stratega.

Certo, difficile immaginarsi che si arriverà in Russia alla stessa situazione che vediamo a El Salvador, ma il dado è tratto, e volenti o nolenti, nell’arco di qualche anno, diversi stati dovranno necessariamente occuparsi di questa cosa.