Bitcoin torna sui 37.000$ e poi li riperde, ma comunque si mostra sul mercato molto più forte di quanto lo avevamo visto durante il weekend e anche nella prima mattinata di ieri. Una mattinata che lo aveva visto raggiungere dei livelli di prezzo decisamente bassi, intorno ai 33.200$, che avevano fatto temere per il peggio, ovvero per il raggiungimento di un’ulteriore e più bassa resistenza.

Federal Reserve ha già spaventato a sufficienza i mercati: oggi la resa dei conti

Una situazione però ancora volatile, sulla quale in molti stanno cercando di fare trading. Possiamo farlo con gli strumenti offerti dalla piattaforma sicura eTorovai qui per ottenere un conto virtuale gratuito con tutte le FUNZIONALITÀ PREMIUM – intermediario che ci offre la possibilità di investire non solo su Bitcoin, ma su altre 43+ criptovalute di prima fascia.

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Indice

Bitcoin in balia dei dati macroeconomici

Come tutto il resto degli asset finanziari, Bitcoin si trova in balia di una situazione macro molto difficile anche per il comparto azionario, con tutti i principali indici della borsa USA che, seppur in maniera ridotta, stanno soffrendo degli stessi problemi.

Al centro, come abbiamo già detto diverse volte, ci sono i venti di stretta che spirano da Federal Reserve, con la banca centrale USA che si trova ad operare in un spazio relativamente angusto. Da un lato la necessità di bloccare, per quanto possibile, l’inflazione. Dall’altro quello di continuare a drogare i mercati con una gestione non esattamente parca della base monetaria.

Oggi sarà il primo dei due giorni dedicati al FOMC, evento che tutti gli investitori – in particolare quelli dei mercati azionari – stanno aspettando. Se ne saprà di più infatti riguardo le politiche riguardanti i tassi di FED, che avranno, per ovvi motivi, anche delle ripercussioni per il mondo cripto.

La correlazione con le borse è ormai ovvia

E di questo ci pregiamo di essere stati tra i primi al mondo a parlarne, prendendoci anche qualche insulto e qualche sberleffo. La situazione va però precisata ulteriormente per fornire ai nostri lettori qualche strumento per capire la situazione.

  • La correlazione non è eterna

Quando parliamo di correlazione tra azioni e Bitcoin non stiamo parlando di qualcosa di eterno, ma di un dato fattuale che emerge dall’andamento delle stesse. La correlazione con NASDAQ, ma anche con S&P 500 è ovvia e sotto gli occhi di tutti. L’infografica che alleghiamo dovrebbe essere sufficientemente esplicativa.

La correlazione è ormai evidente anche per i detrattori di Criptovaluta.it
  • La correlazione deriva dal fatto che le questioni monetarie sono oggi dominanti

In un mercato che è dominato dall’inflazione, dove negli USA abbiamo raggiunto praticamente la piena occupazione (e quindi anche il margine possibile di crescita delle imprese), le questioni monetarie sono quelle più rilevanti. Un movimento, anche minimo, dei tassi può innescare quanto abbiamo visto nelle ultime 2-3 settimane,

  • Europa fiacca, ma non troppo

In tutto questo l’Europa non sembrerebbe tra le altre cose giocare un ruolo particolare. BCE continua a rimanere attendista, non ritenendo l’inflazione ancora qualcosa su cui intervenire (anche perché saremmo ancora lontani dalla piena occupazione).

Sta di fatto che il mercato europeo non ha comunque mai avuto grossi impatti sul mercato di Bitcoin o delle altre criptovalute. Se BCE dovesse intervenire sui tassi potremmo assistere ad una piccola stretta, ma comunque di misura minore rispetto a quanto abbiamo visto con FED.

Come potrà cambiare lo scenario macro nelle prossime settimane

Difficile fare previsioni adesso, anche se il tema centrale rimarrà con ogni probabilità sempre lo stesso. Da un lato la necessità di provare a contenere l’inflazione, dall’altro il poco spazio che hanno le banche centrali per iniziare a fare tapering e ad alzare i tassi.

Se questa ipotesi dovesse seguire il 2009, ci vedremmo davanti ad una politica sicuramente non lineare, con Fed che pur essendo preoccupata dall’inflazione, potrebbe decidere di lasciarla correre per qualche tempo in più, terrorizzata dall’ipotesi di far crollare i mercati finanziari.

Buone performance per l’oro: Bitcoin non è ancora la sua versione digitale

Quando si parla di Bitcoin come oro digitale con ogni probabilità si apre a fraintendimenti importanti, che possono causare più di qualche grattacapo a chi investe, in particolare se con poca esperienza.

Bitcoin e gold: per una volta vince il secondo

La correlazione tra il prezzo dell’uno e dell’altro non è stata mai presente oltre una certa misura – e mentre l’oro ha avuto una discreta performance da inizio anno – +0,50% – almeno per i suo canoni, Bitcoin ha perso nel complesso poco più del 20%. Non è detto che la correlazione non ternerà a farsi decisamente più importante nei prossimi mesi, ma per il momento è tra settore azionario e criptovalute che si giocherà la partita fondamentale.

Come mai Bitcoin è correlato alle azioni?

Qualcuno dei nostri lettori, anche attraverso il nostro account Twitter ufficiale, ci ha chiesto il perché di questa correlazione così stretta in queste ultime settimane, sebbene $BTC sia nato per superare in un certo senso le decisioni della banca centrale.

Il punto è squisitamente speculativo. Siamo infatti davanti ad un momento storico per i mercati dove detenere dollari – se FED dovesse dare seguito ai suoi propositi – sarà più conveniente. E i mercati, spinti sempre dagli incentivi, si muovono di conseguenza.

Non è Bitcoin che non riesce a liberarsi dell’influenza delle principali banche centrali, ma piuttosto le valute fiat che vedono il loro valore strettamente correlato alle decisioni di Fed. Niente di nuovo sotto il sole occidentale, mentre su quello orientale la partita potrebbe essere molto diversa. Il leader della Repubblica Popolare Cinese non sembra essere entusiasta della stretta che le banche centrali del west potrebbero avviare a breve. E per un curioso gioco del destino, per una volta governo Cinese e Bitcoin saranno dallo stesso lato della barricata.