Unicredit, dopo il polverone che si è sollevato soltanto qualche giorno fa, torna sui suoi passi e lo fa con un comunicato, passateci la battuta, molto italiano.

Il gruppo infatti parla di fraintendimenti e di errori di comunicazione, facendo dietrofront rispetto a quanto aveva affermato soltanto poche ore fa tramite il suo servizio clienti. Una situazione che, oltre l’ovvio pettegolezzo, ha sicuramente qualcosa che merita di essere analizzato, tanto per la risposta di Unicredit in quanto tale, quanto per quello che non viene detto e non viene scritto.

Unicredit ci ripensa? Nessun problema con Bitcoin, oppure…

Tutto questo all’interno di un buon trend rialzista di breve per tutto il comparto, a partire da Bitcoin. Vento rialzista che possiamo sfruttare con piattaforme che ci mettono a disposizione investimenti cripto come eToro – vai qui per ottenere un conto virtuale con funzionalità CRYPTO – AUTO – TRADING PREMIUM – come tutti i servizi fintech che il gruppo offre ai propri clienti.

È qui infatti che possiamo investire con il CopyTrader, sistema che offre la copia integrata di tutti i migliori investitori con un click. Oppure come gli Smart Portfolios, diversi dei quali operano proprio in ambito cripto. Con 50$ possiamo passare ad un conto reale.

Indice

Unicredit torna sui suoi passi: ma che vuol dire esattamente?

Per chi non ha seguito la vicenda dall’inizio, è bene fare un piccolo recap. Come abbiamo già scritto e commentato qualche giorno fa, il servizio clienti di Unicredit ha affermato che i trasferimenti verso exchange e verso altri hub per l’acquisto di criptovalute potrebbero portare alla chiusura del conto. Tutto questo in virtù di una policy interna, mai inclusa nei contratti e mai discussa con i clienti.

Qualcosa che aveva fatto storcere più di qualche muso anche tra gli aficionados del gruppo, per una notizia che è rimbalzata ai quattro angoli del web e anche all’estero, per una pessima figura complessiva del gruppo bancario che è tra i più potenti e ricchi d’Italia.

Un movimento d’opinione, un incredibile frastuono sui principali social network e anche sui principali giornali, che però ha costretto il gruppo a tornare sui suoi passi – e a farlo con un comunicato ufficiale che è chiaramente un dietrofront, almeno a parole.

In soldoni il gruppo, come si può leggere dal comunicato che riportiamo sotto, conferma di non avere investimenti attivi nel settore delle criptovalute, così come chiarisce la sua posizione sulla possibilità di acquistare Bitcoin e le altre criptovalute.

Confermiamo che UniCredit attualmente non effettua alcuna attività di investimento in criptovalute. Va però chiarito che UniCredit non inibisce assolutamente ai propri clienti transazioni di compravendita in valute virtuali, ferme restando le raccomandazioni sui rischi associati a questi strumenti. Ci scusiamo per l’eventuale fraintendimento.”

Una posizione che ha fatto sorridere qualcuno, ridere altri e imbufalire una parte comunque rilevante di coloro i quali avevano preso parte alle proteste. Perché volendo essere puntigliosi nella nostra meravigliosa lingua italiana, non è mai stato detto che UniCredit inibisce le transazioni. Quello che aveva affermato qualche giorno fa il servizio clienti è che tali transazioni avrebbero potuto portare ad una chiusura o ad un blocco del conto.

Tutto rientrato? Forse no

Vale la pena di ricordare che inoltre continuano ad arrivarci segnalazioni di disservizi su UniCredit legate alle operazioni verso exchange, così come possiamo leggere nel tweet che alleghiamo.

Sicuramente situazioni da verificare e che non possono mettere la parola fine sulla vicenda, ma che offrono spazio ad un po’ di incredulità riguardo quanto affermato da UniCredit con il suo ultimo comunicato ufficiale.

Tutto questo mentre il mondo, a conti fatti, può bellamente ignorare le decisioni di UniCredit. Il settore delle cripto oggi vede Bitcoin, ma anche Ethereum e Cardano su buoni livelli di recupero, segno che forse è UniCredit a doversi preoccupare del futuro e non il mondo delle cripto.

Chi vuole approfittarne può acquistare anche per il lungo periodo con un buon exchange come Coinbase – vai qui per aprire un conto gratuito – magari passando da un altro conto in banca proprio per stare sicuri. Un exchange che offre un livello di sicurezza alto almeno tanto quanto quello delle banche, checché ne dicano i gruppi nostrani, che sembrano ormai più che decisi a perdere il treno del futuro.

Discuterne con UniCredit? Perché no?

Siamo ovviamente aperti a qualunque tipo di discussione pubblica con UniCredit, certi del fatto che la banca terrà a chiarire la sua posizione anche fattivamente, ovvero rimuovendo ogni tipo di ostacolo al trading o all’acquisto di criptovalute dei propri clienti.

Clienti che sono, fino a prova contraria, padroni del denaro che hanno guadagnato prima e versato poi. Noi rimarremo vigili nel monitorare tali comportamenti, non potendo che tifare per la libertà di chiunque di acquistare i titoli finanziari e i cripto-asset che preferisce, senza che un mero custode abbia da sindacare sulle scelte libere del cliente.